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Gianluca Brando

(Maratea, 1990) vive e lavora a Milano.

Dopo gli studi nelle Accademie di Belle Arti di Roma e di Venezia, dal 2014 al 2017 ha vissuto a Taipei (Taiwan) dove ha sviluppato il suo lavoro nel contesto di residenze artistiche e studi condivisi. Al rientro in Italia, tra 2018 e 2019, è stato ospite in alcuni programmi di residenza: Cripta747 a Torino, Viafarini e Officine Saffi a Milano.
Il reimpiego, la riflessione e la trasformazione di oggetti apparentemente marginali, sono il punto di partenza della sua ricerca. Attraverso la sua pratica scultorea, elementi naturali, strumenti industriali, archeologici o feticci del quotidiano vengono elaborati e fusi insieme, per dare vita a ecosistemi autonomi che sembrano provenire da altre civiltà. Il suo lavoro affronta le inquietudini e le speranze di questo momento storico, coinvolgendo il pubblico in un immaginario poetico capace di sondare le contraddizioni del presente.
Negli ultimi anni il suo lavoro è stato presentato da spazi indipendenti e istituzioni, tra i quali:
Building, Milano (2024); Mattatoio, Roma (2023); MAXXI, Roma (2023); Spazio Taverna, Roma (2022, 2021); Riss(e), Varese (2022); Fondazione Francesco Fabbri, Pieve di Soligo (2021), Fondazione Pini, Milano (2020); Fondazione SoutHeritage, Matera (2020); Viafarini, Milano (2019); Cripta 747, Torino (2018); Officine Saffi, Milano (2018).
Ha esposto come finalista in diversi premi, tra i quali si ricordano il Talent Prize (edizioni 2023, 2021), il Premio Conai (2022) e il Premio Francesco Fabbri (edizioni 2020, 2017, 2015).



Gianluca Brando

(Maratea – IT, 1990) lives and works in Milan, Italy.

After studying at the Academies of Fine Arts in Rome and Venice, from 2014 to 2017 he lived in Taipei where he developed his work in the context of art residencies and shared studios. Upon his return to Italy, between 2018 and 2019, he was a guest in several residency programs: Cripta747 in Turin, Viafarini and Officine Saffi in Milan. 
The reuse, reflection on and transformation of seemingly marginal objects are the starting point of his research. Through his sculptural practice, natural elements, industrial tools, archaeological or everyday fetishes are processed and combined to create autonomous ecosystems that seem to come from other civilizations. His work addresses the anxieties and hopes of this historical moment, engaging the audience with poetic imagery capable of probing the contradictions of the present.
In recent years, her work has been presented by independent spaces and institutions, including:
Building, Milan (2024); Mattatoio, Rome (2023); MAXXI, Rome (2023); Spazio Taverna, Rome (2022, 2021); Riss(e), Varese (2022); Fondazione Francesco Fabbri, Pieve di Soligo (2021), Fondazione Pini, Milan (2020); Fondazione SoutHeritage, Matera (2020); Viafarini, Milan (2019); Cripta 747, Turin (2018); Officine Saffi, Milan (2018).
He has exhibited as a finalist in several awards, including the Talent Prize (editions 2023, 2021), Premio Conai (2022) and Premio Francesco Fabbri (2020, 2017, 2015 editions).